domenica 11 giugno 2017

Il Salottino dei Libri a Buttigliera Alta – Libri e cultura all’aperto

LoreGasp


Come anticipato in qualche post fa, sabato 10 giugno si è tenuto il Salottino dei Libri a Buttigliera Alta, nato da una collaborazione tra il Comune di Buttigliera Alta, Bolla e Fantasia e il Blog Del Furore Di Aver Libri. Otto autori di diverse case editrici, con forte preponderanza di Spunto Edizioni (che gioca in casa), riuniti nella struttura polivalente a fianco dell’edificio del Comune.

Nella Scoppapietra (E la vita urlò, Spunto Edizioni), Francesca Cuzzocrea (Mi hanno fatto sedere qui, Lettere animate), Mario Chiabrera (Forést, Caosfera), Luigi Bonomi (Una squadra improbabile, Spunto Edizioni), Lucia Giongrandi (Dove sei, Spunto Edizioni), Marco Sartori (Lo sguardo oltre le vette, Spunto Edizioni), Riccardo Martinotti (Abdelkader Il campione che non corse la maratona, Impremix Edizioni), Marco Ieva (Sottile Notte , Echos Edizioni).

Ecco la formazione (tanto per riecheggiare il contenuto de Una squadra improbabile di Bonomi) degli otto scrittori riuniti per parlare sì dei loro ultimi libri, ma soprattutto per rispondere e parlare del tema del Salottino: in quale autore/autrice vi rispecchiate stilisticamente?

Ognuno di loro ha scelto un autore, più o meno famoso e importante, e spesso un titolo poco noto, per raccontare che cosa lo ha ispirato e che cosa è risuonato in lui o lei maggiormente.

Margaret Mazzantini (Non ti muovere), Emma Fenu (Storie di madri), Nico Orengo (Di viole e liquirizia), Einzlkind (Harold), Elsa Morante (Aracoeli), Mario Rigoni Stern (Stagioni), Maurizio Maggiani (La regina disadorna), Agatha Christie (Nella fine è il mio principio) sono i titoli e gli autori scelti per questo salottino letterario.

Belli, vero? E arricchenti, interessanti, magici, particolari. E molto rivelatori delle personalità di chi li ha portati, e dei loro stili. La bellezza di organizzare, partecipare e vivere questi salotti è la possibilità di conoscere gli scrittori come creature umane, tramite canali diversi. Non ci si limita solo a “che libri leggi? Che tipo di letture fai?”.

È proprio osservarli parlare dei libri e degli stili che li ha emozionati, spinti, spronati, stimolati.

È proprio ascoltarli mentre spiegano anche l’inspiegabile, quella scintilla che li ha legati a quell’autore, che li ha spinti a dire, molto spesso in giovane, giovanissima età: “anch’io voglio scrivere. Anch’io ho qualcosa da dire e non posso più tenermelo.”
È proprio guardarli mentre parlano di quanto quelle letture li hanno nutriti e plasmati, in cui dimenticano quasi se stessi e si rivelano maggiormente, senza alcuna maschera. Non fingono chi non sono, aprono lati di se stessi veri e gentili, colorati e vibranti. Non si riesce a rimanere indifferenti, quando un essere umano parla così di se stesso, per interposta persona, credendo di parlare “solo” di un libro. Conoscere qualcuno così, tramite un canale così apparentemente inoffensivo e tanto frainteso e misconosciuto, è un privilegio.

È uno dei motivi più profondi che mi fanno amare la lettura e i libri. Sta emergendo, finalmente, in chiaro. Tutto il resto, che spesso e volentieri si accompagna a questo mondo come gare e competizioni di ego, polemiche e colpi bassi (nelle intenzioni di chi cerca di infliggerli… peccato che, con ME, certe tecniche piccole abbiano smesso di funzionare da parecchio), chiacchiere melense sotto forma di consigli non richiesti, è… polvere. Per cui, dopo averla tolta, ritorno a parlare di ciò che mi interessa in massimo grado.

Il pubblico presente ha partecipato con domande e suggerimenti, per cui siamo riusciti anche a sforare nei tempi… complice anche un campanaro molto solerte e fin troppo preciso nel sottolineare lo scorrere del tempo.

Un pizzico di quelle storie scelte e di quegli stili si è riverberato in modo più o meno copioso, sulle personalità degli scrittori che li hanno segnalati. Colgo l’occasione, tralaltro, di ringraziarli tutti in un colpo solo perché, grazie a loro, ho scoperto anche autori affascinati e sardonici come il misterioso Einzlkind, e ho avuto l’occasione di leggere altri che continuavano a scapparmi, come Margaret Mazzantini, che è una delle poche scrittrici che mi ha fatto piangere a dirotto a partire dal primo paragrafo.

La passione gentile e profonda di Rigoni Stern per la montagna ha nutrito Marco Sartori, che ne ha fatto uno stile di vita e un modo di scrivere suo originale. Le storie e lo stile complesso e fortissimo di Elsa Morante ha fatto scoprire a Lucia Giongrandi un suo discorso personale in cui compare il perdono. La risata un po’ amara e mirante a sovvertire anche le cose più tragiche di Einzlkind compare nel modo scanzonato e divertente di Bonomi di vedere i rapporti umani, e di filtrare certe situazioni. Il noir di classe di Agatha Christie, in cui niente è mai come sembra, spinge Marco Ieva a scrivere “depistando” il lettore (per tutto il Salottino, ieri, gli ho dato del “maestro del depistaggio”). Margaret Mazzantini e la sua potenza di storia e di espressione stilistica, che non si spaventa dello squallore e lo guarda direttamente in faccia, ha colpito Nella Scoppapietra che, con altrettanta forza e una delicatezza gentile tutta sua, non teme di raccontare situazioni forti e importanti, nella vita delle persone e delle comunità, come ne La musica addosso. Emma Fenu e le sue storie di madri, vere e tragiche, porta Francesca Cuzzocrea a mettere al centro dei suoi libri donne e bambini alle prese con situazioni pesanti, di malattia e di rottura, come la morte, per mostrare come si possano vivere con dignità, fierezza e una dose di leggerezza. Il talento di Nico Orengo di descrivere la natura e i profumi delle Langhe, i rapporti complessi di una certa comunità rurale, si rispecchia nello stile a immagini di Mario Chiabrera che dà al suo Forèst torinese nascosto nell’alessandrino una certa capacità di integrarsi con la natura, del tutto inaspettata in un architetto mondano come lui. La forza del destino, spesso tragico, che in Maggiani si spiega irresistibile ne La regina disadorna, si fa sentire in Riccardo Martinotti, che la riconosce e la descrive nel suo romanzo e nel suo personaggio principale.

E pensate che, tutto questo, non è che una parte di tutto quello che è uscito e che dovrà uscire ancora, in questi scrittori. Questi libri sono solo ALCUNI di quelli che hanno contribuito, oltre a tutto il resto, a farli crescere e a farli scrivere. Ognuno di loro rivela tratti originali forti, che attendono solo altri testi in cui possono mostrarli e farli conoscere al pubblico.

E uno dei modi per poter assistere alla loro evoluzione, è seguire eventi come questo, i Salotti e Salottini in cui sono messi a confronto e in più ruoli, come quelli organizzati da Bolla e Fantasia e dal Blog Del Furore Di Aver Libri.

Tenete libera la vostra agenda, per i mesi futuri…

Da sinistra: Simona Coppero, Mario Chiabrera, Riccardo Martinotti, Loredana Gasparri, Marco Sartori, Nella Scoppapietra, Marco Ieva, Luigi Bonomi, Francesca Cuzzocrea



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