sabato 27 maggio 2017

Eventi di lettura#16 - Aperò letterario in vigna – Antonio Mesisca, Nero Dostoevskji

LoreGasp

Libri, vino, vigne, Fedor Dostoevskji, noir, Antonio Mesisca. Sono gli ingredienti di una bellissima serata di Aperò letterario, tenutasi venerdì 26 maggio presso l’Azienda Vitivinicola Prever di Villarbasse, organizzata da Bolla e Fantasia, il Blog Del Furore Di Aver Libri, e la casa editrice Scrittura e Scritture di Napoli, che ha inviato, in sua rappresentanza, uno dei suoi autori più originali, Antonio Mesisca.

Conoscete già Nero Dostoevskji, di cui Simona ha parlato qui.

Non conoscete ancora Antonio Mesisca, che lo ha creato? Potrei dire “peccato!” con aria disdegnosa, ma ne approfitto per dirvi che se anche avete perso l’occasione di ieri, ne arriva un’altra l’11 giugno, quando l’Azienda Vitivinicola Prever ospiterà di nuovo l’associazione Bolla e Fantasia e il Blog Del Furore Di Aver Libri, insieme ad un gruppo di autori, tra cui ci sarà proprio Antonio Mesisca, che formeranno uno stuzzicante Salottino in Vigna.

Scoprirete un talento di scrittore. E un uomo intelligente, ironico, pronto a fare sul serio e a sdrammatizzare, a schermirsi e a mostrare, con gentilezza e umorismo, il suo sapere. La conversazione con gli autori arricchisce sempre, ma in questo caso devo dire che amplia: orizzonti, spirito, atteggiamento. Se poi questa viene condotta tra persone piacevoli, all'interno di una cornice a dir poco spettacolare come l’Azienda Vitivinicola Prever, il famoso cerchio riceve l’ancor più famosa quadratura.

Quello potrebbe essere il ritratto veloce di Antonio Mesisca, l’autore di un libro altrettanto veloce, fulminante e intenso come uno sparo. E non solo perché in copertina un uomo in nero punta la canna di una pistola direttamente in faccia al lettore. E nemmeno perché il lettore se la ritrova ancora davanti agli occhi nella prima pagina, diventando testimone del delitto principale del libro (No, l’autore non ha ancora pensato ad eliminare fisicamente i suoi lettori… non sembra un’operazione di marketing convincente ed efficace, soprattutto).

Da quella prima scena di sangue parte a cascata una serie di eventi in catena, pieni di equivoci, fraintendimenti, disgrazie, salvataggi insperati, rovesciamenti di posizione che lasciano senza fiato. Allenatevi un po’, prima di leggere il libro, altrimenti non reggete il ritmo.

E' uno di quei libri che tengono allerta l'attenzione, e che servono nei momenti in cui si è bassi di attenzione, svogliati, tendenti alla lentezza. Le battute ironiche, sarcastiche e un pure un po' bast... ehm, sardoniche vi scatenano il sorriso e la risata, ma non fate in tempo a finirle perché dovete concentrarvi su quello che viene dopo, e occhio! Non perdete troppi particolari, subito... anche perché non riconoscerete quando l'autore ve li ripropone, da un altro punto di vista.

Lasciate perdere ricostituenti, integratori, bevande energetiche, così come imponenti gialli con deduzioni sviscerate e lunghe cacce estenuanti ad un assassino in ombra. Se volete una sferzata di energia in forma libresca, dovete procurarvi una copia di Nero Dostoevskji. 

E se siete appassionati dell'autore russo, scoprirete che, a distanza di oltre cent'anni, questa figura di scrittore classico dalla vita disastrata, può ancora diventare il nume tutelare (nonché catalizzatore) di una storia nera nera e italiana.


venerdì 12 maggio 2017

Lo sguardo oltre le vette – Un incanto di montagna

LoreGasp

Sono passati alcuni giorni da quando ho finito di leggere Lo sguardo oltre le vette, secondo libro di Marco Sartori, pubblicato da Spunto Edizioni. E un paio da quando l’ho presentato presso la Biblioteca Comunale di Rosta (lunedì 8 maggio), con Bolla e Fantasia, come si può vedere dalle foto allegate sotto. Non si è ancora spento l’eco delle parole e dello stile del libro, incentrato sulla montagna e su un modo particolarmente profondo di viverla e osservarla.

Sono molti i personaggi che lo popolano, e pochi sono quelli umani: il più importante, quello che attraversa i capitoli-racconti del libro ha un nome impegnativo, un paio di occhi sconcertanti, e l’età anagrafica e la resistenza fisica di altri tempi, lontani lontani: Garibaldi. La lettura-escursione di Lo sguardo oltre le vette inizia proprio con lui, tra le mani dell’ostetrica che lo accompagna nel mondo e che per la prima volta constata la qualità unica di quegli occhi già aperti e che sembrano già in grado di vedere, e si concluderà proprio con lo sguardo lanciato dal protagonista come un abbraccio verso la montagna che non potrà più incontrare per limiti raggiunti di resistenza.
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