lunedì 27 febbraio 2017

Leggere ... volare ... vivere!#34 - Le nostre anime di notte


SimoCoppero

Sono partita per un lungo viaggio, sono stata a Holt per la prima volta e ho già voglia di ritornare. E’ il primo lavoro di Kent Haruf che leggo, e mi spiace sapere che nuove storie ambientate in questo grazioso paese, dalla sua penna non usciranno più: Le nostre anime di notte è una pubblicazione postuma, iniziata quando capì che non sarebbe rimasto più troppo tempo nella vita terrena.
La prima cosa che mi ha colpito è il non uso delle virgolette per dare inciso ai dialoghi: pensavo mi disorientasse e invece la scelta dell’autore rende la storia più intima, più vera.

Due vicini di casa, due vedovi, che su iniziativa di lei decidono di trascorrere le notte insieme: coricarsi uno a fianco all’altro per parlare, per raccontarsi, per farsi compagnia, per combattere la solitudine che accompagna le loro giornate, per tornare a vivere e sentirsi utili per qualcuno. La voglia di pensare solo a se stessi, senza badare a quello che la gente pensa ed esprime senza sapere e conoscere.

Capitoli brevi, incisi, schietti, che descrivono un paese, Holt, di pura invenzione, ma che nella nostra mente possiamo collocare in America, zona Colorado dove Haruf è cresciuto. Un paese dove il tempo scorre lento, dove si respira aria di polvere, di quotidiano, di piccole cose, dove tutto sembra immobile. Forse era proprio il “tempo” che l’autore voleva farci arrivare, il tempo passato trascorso in gioventù nel racconto dei due nuovi amici, e il tempo presente fatto di ore, azioni, momenti che scandiscono la giornata, che inesorabilmente trascorre.


Non amo mai i titoli gridati in uscita, ma questo mi è rimasto attaccato alle mani e al cuore, presto tornerò a Holt

mercoledì 22 febbraio 2017

Leggere ... volare ... vivere!#33 - Nero Dostoevskij

 SimoCoppero

Noi del blog, sempre in movimento, abbiamo una nuova collaborazione. Va bene, parto dall’inizio per darvi tutte le informazioni: io sempre curiosa come una scimmia, mi sono imbattuta in Eliana Corrado, durante i tanti dibattiti che appaiono su Facebook sui libri, ci ho scambiato qualche messaggio privato e ho scoperto che era una delle titolari della casa editrice Scrittura & Scritture (clicca qui per collegarti al sito), dopo dieci minuti da Napoli verso Torino partiva il libro Nero Dostoevskij, che da subito ha catturato la mia attenzione.

Ed eccomi qui a parlarvi di questa creatura: delicata e affilata, schietta e imprevedibile. Oscar Peretti, impiegato in una società di pompe funebri, sposa “la padrona”, benestante discendente di una ricca famiglia e magicamente diventa impiegato della gioielleria di famiglia. Purtroppo Oscar ha un bruttissimo vizio, quello del gioco d’azzardo che lo porterà a vivere situazione non facili.
Vi troverete magicamente in mezzo a bande criminali, a regolamenti di conti, a tavoli da gioco, a linciaggi, a intimidazioni, e anche a omicidi, ma con un’ironia da spettacolo.

Scritto e ambientato in tempi recenti , leggendolo mi sono però spesso trovata indietro nel tempo, Oscar me lo sono immaginato durante gli anni dove le strade erano illuminati da lampioni a candela ed erano sterrate, con le carrozze per locomozione.
Complimenti all'autore per la “progettazione” del racconto, per la scrittura, e per la fantasia nel comporlo, con me ha messo a segno una “scala reale”. Dostoevskij …. non vi svelerò nulla, leggendolo capirete o forse no, magari avrete bisogno di arrivare all’ultima pagina per illuminarvi proprio come è toccato a me per trovare il “bandolo della matassa”.

Ora: io vado a colmare le lacune, voi a comprare il libro, l’autore a scrivere il prossimo.

Grazie, grazie a Eliana per la possibilità offertami, aspettando i prossimi lavori da recensire e gustare.

mercoledì 15 febbraio 2017

San Valentino nei libri - Presentazione Nuda proprietà, Valeria Amerano

LoreGasp

Nella giornata del 14 febbraio, San Valentino, si sprecano commenti di ogni genere. Tralascio di riportare i miei, che sono quasi tutti improntati al black humour più black. Mi diverte essere controcorrente. Così come controcorrente, bizzarro e del tutto spontaneo è questo post che scrivo di getto, dopo aver stabilito che non l’avrei pubblicato qui sul Blog, ma solo sulla Pagina Facebookrelativa.
Probabilmente voglio mantenere vivo il ricordo di un bellissimo San Valentino, perché sono stata invitata a moderare la presentazione del libro di Valeria Amerano, Nuda proprietà, in compagnia della scrittrice e del suo editore di Impremix, Enrico Cavallito, presso la Piola Libreria di Catia a Torino. Qui di seguito trovate la sua Pagina Facebook, se volete conoscerla di più.

La storia del libro è d'Amore (con la maiuscola) tra due persone, che però trascende i confini puramente fisici della coppia, per unirsi alla corrente d'Amore che esiste dentro, fuori, sotto il creato, in qualunque forma si manifesti. Qui trovate i miei pensieri in proposito.

Ieri si è celebrato l’Amore per i libri, e per quanto e come nutrono. Ne è emerso un dibattito che ha toccato argomenti apparentemente lontani tra di loro, ha acceso qualche garbata polemica, generato interventi interessanti e di nutrimento e contributo per tutti.

Posso dire che uno dei miei desideri (parlare di libri in QUEL modo, che a malapena riesco a descrivere) si è avverato: partire da un libro, entrarci dentro, ascoltare e parlare di libri per nutrirsi.

Grazie! Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito.


Nelle foto, prese dalla Pagina Impremix Edizioni, La Lettrice (ex)Furiosa (quella con la faccia buffa, al solito), Enrico Cavallito, (Impremix Edizioni), Valeria Amerano, Silvia Gibellino (Impremix Edizioni).




lunedì 13 febbraio 2017

Dialoghi con l'Amanita#31 - L'Amanita esistenzialista

LoreGasp e L'Amanita

La vita nel mondo reale è un vero caos, se poi si è immersi nel mondo vario ed avariato della malattia e delle terapie…

Un rimedio? Un bel dialogo, così eccomi qua a spettegolare.

C’è bisogno di una premessa, cara Loregasp: ti sto coinvolgendo nel giro di chiacchiere con altre amiche (in realtà ci incontriamo, spacciamo e scambiamo libri in posti malfamati come la parrocchia e l’oratorio o l’ambulatorio del medico di base…) su un libro che conosciamo bene; una di queste amiche ama spulciare tutte le recensioni, a volte le commentiamo. Sì, siamo strane: in pratica recensiamo le recensioni…

Il libro in questione è “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome”: è piaciuto a tutto il mio circolo di lettura, anche la più esigente ha gradito. Una recensione negativa non ricordo su quale sito o blog ha scatenato le ire funeste. Il commento più educato: ma se questa vuole più spessore nei personaggi e più profondità nei contenuti, perché non si sciroppa “Resurrezione” di Tolstoj o qualche francese ottocentesco ripiegato su se stesso ed il suo piccolo mondo borghese? E la stessa tizia, poi, segna ben cinque stelle a quella cianfrugliona della Killough-Walden? Maddai! L’intento della Basso è in parte dichiarato dalla stessa Vani mentre commenta la rivista per cui deve scrivere un articolo “riccardesco”!

sabato 11 febbraio 2017

Leggere ... volare ... vivere!#32 - Il Gentilcane

SimoCoppero

Un nuovo libro "diverso"! Si, proprio così diverso. Solitamente quando si prende in mano un libro e si inizia a leggerlo, non si presenta mai il dubbio di chi possa essere il personaggio principale: un umano, a meno che uno non abbia scelto un fantasy, ma che in tanti casi, vedi l'esempio di Harry Potter, lo immaginiamo con le sembianze umane. Bene: qui l'autrice dà voce a un peloso a quattro zampe, l'animale che più di altri viene amato e che vive nelle nostre case, il cane.

Pedro, amabile cucciolo, che fin dalla sua nascita e dalla sua collocazione in una casa, vi racconterà la sua versione e visioni degli umani.
Libro delizioso, Pedro sarà occupato a illustrarci la sua giornata, il suo mondo, le sue amicizie, le sue abitudini, le gerarchie con gli altri animali di casa, la difficoltà nell'imparare regole e comportamenti a cui attenersi, l'amore verso i suoi padroni, i suoi luoghi preferiti come" casettalmare" che lui predilige.

Fughe, marachelle, una vita occupata da tanto amore verso di lui, ma anche verso gli abitanti di casa (Pedro si ammala di padronite). Sarà un cane da guardia, da compagnia, vigilerà sui cuccioli di Mia "la sua ragazza", uno di quei cani di cui si può dire: gli manca proprio la parola.

Commovente, simpatico, armonioso, un libro che profuma d'amore, di peli e di salsedine. Amanti o no dei cani, sarà piacevole sentire e leggere la storia di Pedro e dei suoi amici.

Rivolto a un pubblico di ogni età: dalla favola della buona notte, alla compagnia di un pomeriggio.

Ora Giulianna aspettiamo il prossimo libro.

lunedì 6 febbraio 2017

Leggere ... volare ... vivere!#31 - Le otto montagne


SimoCoppero

Non potevo scegliere compagni migliori di quelli che mi hanno tenuto compagnia in questo inizio anno. Mai avrei potuto pensare di poter tornare a leggere con così tanta passione.

Faccio una premessa prima di buttarmi a parlare di questo romanzo: io amo la montagna, la amo incondizionatamente come la piscina, sono i due luoghi che cerco con tutta me stessa quando ho bisogno di stare con me. Chi mi frequenta spesso mi sente dire “io scappo, in una baita, in mezzo al bosco, con una capre e la compagnia degli orsi”. Amo la montagna non commerciale, quella fatta di zaini, di partenze mattiniere dove i colori dell’alba iniziano a essere più vivi, di silenzi durante il cammino e di ascolto della natura, di animali che ti studiano da lontano ma che percepiscono che non sei un pericolo, di punte che ti aspettano dopo la fatica.

Le otto montagne non è solo un romanzo, è poesia, è umanità, è montagna, la mia montagna. Scritto con la passione che solo chi la ama così tanto può avere nel descriverla in modo così sublime, come il pittore con la sua migliore tela.

L’amicizia che nasce tra due bambini, che cresce tra torrenti, alpeggi e baite diroccate, i prati, gli animali, le camminate, che cresce con il passare degli anni pur prendendo i due ragazzi strade di vita diverse, per poi ricongiungersi e allontanarsi di nuovo. Ho pianto leggendolo, mi sono commossa, mi sono emozionata, ho rivissuto una montagna che per tanti versi non esiste più, che è stata soffocata con l’incalzare del progresso e della comodità.

Grazie all’autore per questo viaggio durato duecento pagine circa, grazie per avermi portata nel Grenon e ai piedi del Monte Rosa, a Grana, nell’alpeggio di Bruno, dove mungere le mucche e produrre tome è stata sopravivvenza. E’ veramente stato unico e bellissimo.


La copertina può essere compresa appieno solo dopo aver letto il libro e la trovo azzeccatissima. Alla prossima avventura Paolo Cognetti e infinite grazie.
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