lunedì 10 febbraio 2014

L'Amanita#7 - I disegni imprevedibili del destino

I disegni imprevedibili del destino
Laura Bellini


Frammenti d’immagini tra passato e presente, dove amicizia e amore viaggiano tra i confini del reale e surreale.

Ecco, sì.
Surreale è un termine appropriato. Talmente surreale da sfociare nell’incubo.
Non mi ha trasmesso emozioni, non ha saputo catturarmi fra le sue pagine e mi ha spinto alla conclusione: gli adolescenti mi tediano.
Domanda esistenziale: ma gli adolescenti sono così “piatti”?
Forse sono considerati tali da chi li vede semplicemente come “consumatori”.
Annoiata dalla trama (una strega, una proiezione in un futuro alternativo e ho rimosso il resto), sono rimasta folgorata dall’italiano povero e dalla punteggiatura.
Virgole, virgole e ancora virgole.
Perfino in una semplice frase “avverbio-soggetto-verbo”.
Avverbio virgola, soggetto virgola verbo? Recidivo?
Va bene una volta, se proprio si vuol mettere in risalto qualcosa.
Letto in “modalità superVicky” e pure saltando pezzi.
La domanda resta: mettiamo da parte un attimo i contenuti, il “de gustibus non disputandum est” è incontestabile, ma lo studio dell’italiano è un accessorio superfluo?
  
Ho trovato la famosa “modalità super-Vicky” in uno dei blog letterari che seguo, ma non so più chi ringraziare: la Lettrice Rampante? Laura la libRidinosa? Maria di Startfromscratch?

Be’, grazie per il suggerimento! 

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